Storia

La Biblioteca raccoglie materiali riconducibili a tre categorie fondamentali: "arte", "catalogazione" e "fotografia". Ciò riflette la storia particolare dell'Istituto stesso, formatosi nel 1975, con la costituzione del Ministero per i beni culturali e ambientali, dall'unione di due diversi istituti: il Gabinetto fotografico nazionale e l'Istituto centrale del catalogo.

Con la nascita dell'ICCD, il patrimonio bibliografico dei due uffici fu riunito un un'unica struttura, e fu concepito, in un primo momento, come servizio interno, destinato a favorire le attività di lavoro e di ricerca dei funzionari stessi. Soltanto più tardi, a seguito dell'istituzione all'interno dell'ICCD del Museo Archivio di fotografia storica, si è deciso di valorizzare il patrimonio librario di argomento fotografico e di metterlo a disposizione di un pubblico più vasto.

A partire dall'anno 2000, dunque, la Biblioteca ICCD ha subìto una radicale trasformazione, con la creazione di due distinte sezioni. La prima, riservata soprattutto alla consultazione interna, contiene circa dodicimila monografie di argomento storico, artistico e archeologico, provenienti dall'attività editoriale delle Soprintendenze. La seconda, connessa al GFN e al Museo, unica raccolta romana specializzata in storia della fotografia, contiene circa quattromilacinquecento monografie e numerosi e rari periodici di fotografia risalenti ai primi anni del Novecento, provenienti in parte dalla biblioteca del Gabinetto fotografico nazionale, in parte dal Fondo "Piero Becchetti", acquisito dall'ICCD nel 1995.

Dal 2005 la biblioteca fa parte del Servizio bibliotecario nazionale.